LA PERDITA DI EREZIONE QUANDO SI CAMBIA POSIZIONE: ECCO PERCHÈ ACCADE E COME RISOLVERE
Questo articolo si propone di approfondire una tematica particolarmente richiesta e diffusa: la perdita dell’erezione nel momento in cui, durante l’atto intimo con la partner, si cambia posizione sessuale.
Sono numerosi i pazienti che in studio riferiscono di questa evenienza, che in gran parte dei casi, col passare del tempo, arriva ad alimentarsi sino a rendere impraticabile la performance fin dall’inizio del rapporto a causa dell’ansia anticipatoria, in virtù della quale il soggetto giunge a costruirsi scenari mentali negativi, in cui rientra la perdita della condizione erettile e le sue relative conseguenze.
La spiegazione è molto semplice: l’erezione è un meccanismo automatico con cui avviene un turgore del pene grazie ad una vasodilatazione e al riempimento di sangue dei suoi corpi cavernosi i quali, rigonfiandosi a mo’ di palloncino, gli conferiscono la posizione eretta e la caratteristica di rigidità.
Per far sì che questo processo si applichi correttamente, eccezion fatta per le erezioni spontanee (che avvengono spontaneamente la mattina o nel corso della fase REM del sonno), l’erezione dev’essere indotta da eccitazione: in altre parole, la persona deve trovarsi dinanzi ad una scena sessuale stimolante, alla visione di materiale pornografico, ad un’immaginazione di cui è protagonista, al ricordo di un rapporto intimo che la ecciti e avvii il fenomeno culminante nel rigonfiamento del pene.
Se manca l’eccitazione di base, neppure il miglior farmaco vasodilatatore – sia esso il Viagra, il Cialis, il Levitra o lo Spedra – come si legge sul foglietto illustrativo, può assicurare il conseguimento dell’erezione, dal momento che trattasi semplicemente di un accompagnamento e di un ausilio, ma che in casi di ansia da prestazione sessuale risulta del tutto vano e inutile.
Ritornando al quesito iniziale, bisogna comprendere che la perdita dell’erezione non va ascritta al cambio della posizione dei corpi sul letto o comunque nella scena sessuale, bensì al cambio della scena cognitiva nel paziente: in altri termini, il soggetto in quel cambio di posizione si distrae, orientando i pensieri non più sul rapporto sessuale, ma alla posizione che dovrà/vorrà assumere, e quanto più quest’ultima sarà complessa o inusuale rispetto alla sua routine sessuale, tanto più la caduta della condizione erettile appare più scontata.
È un fatto normale: se la mente sposta il fulcro dei suoi meccanismi cognitivi da un fatto eccitante ad un altro che non lo è, la conseguenza appare ovvia.
Non è un fatto normale nel momento in cui la persona perde l’erezione completamente, il che avviene quando il paziente si focalizza esclusivamente su questa perdita, quando invece avviene un piccolo calo erettile è del tutto fisiologico al cambio della posizione.
Indirizzare tutta l’attenzione su questo fenomeno provoca spavento nel soggetto, alimentando le due cosiddette emozioni-killer dell’erezione: la paura e la tristezza.
Il calo, essendo normale, non deve spaventare la persona che, nel momento in cui completa il cambio di posizione e riprende l’atto penetrativo, assisterà a una ripresa stessa dell’erezione sugli standard precedenti.
La comprensione di questi meccanismi consente di non incappare nell’ansia anticipatoria, nella paura e nella tristezza, così che la giusta predisposizione psico-emotiva del paziente garantisce la creazione di un nuovo equilibrio erettile anche dopo aver assunto una diversa posizione sessuale.
Si consiglia il video “La perdita di erezione quando si cambia posizione: ecco perchè accade e come risolvere” (A cura del Dott. Pierpaolo Casto)
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