LE COSE FONDAMENTALI DA SAPERE PER POTER GUARIRE DAGLI ATTACCHI DI PANICO
È fondamentale avere la consapevolezza che per guarire dal panico occorre sapere in primis cos’è il disturbo di panico.
Potremmo chiedere ad esempio: che differenza c’è tra disturbo di panico e attacco di panico? Quanti sono i sintomi che lo caratterizzano? E dell’elenco di sintomi, quanti sono necessari per poter effettuare una diagnosi del disturbo?
La vittima del panico ha una grande esperienza personale in merito all’attacco e al disturbo perché soltanto chi soffre sulla propria pelle i sintomi violenti che l’accompagnano può conoscere in cosa consista concretamente, tuttavia spesso il paziente non è conscio dei retroscena relativi, ad esempio, al fatto che i sintomi fisici che prova sono in realtà una conseguenza fisiologica e normale di un’interpretazione compiuta con il proprio pensiero (es: il battito cardiaco accelerato è una conseguenza di uno stimolo di paura).
È come quando, in preda a degli sforzi fisici piuttosto significativi (come ad esempio la salita di un’ampia rampa di scale), il cuore inizi a pulsare e a pompare sangue più forte per rispondere alla maggiore richiesta di ossigeno da parte dei muscoli: quanti di noi sono a conoscenza di questo fatto e riflettono che un cuore che batte forte è un organo che funziona a dovere?
In una giungla dinanzi a un leone o nella propria città al cospetto di un pericolo, il cuore inizia ad accelerare le pulsazione perché prepara il soggetto ad attaccare o fuggire in caso di reale necessità, segnalando la situazione di eventuale minaccia.
Durante una crisi di panico esso batte forte esclusivamente perché il paziente ha paura: questo è un segnale rassicurante che il cuore sia perfettamente funzionante (guai se non fosse così!), tuttavia chi subisce l’attacco non si ferma a riflettere su questo fatto, forse non c’ha mai pensato che il proprio organo non è affatto malato, ma è semplicemente una risposta normale a uno stato d’animo timoroso.
La prova che conferma quest’ultimo punto sta nel fatto che, nella maggior parte dei casi, le vittime del panico si rivolgano immediatamente al cardiologo.
Il miglior modo per sconfiggere il nemico, il disturbo di panico nel nostro caso, è conoscerlo nelle sue mosse e nella sua configurazione.
Il panico è fatto di sintomi ed è così forte perché chi lo subisce ha paura di lui: senza questa sensazione di agitazione, il disturbo non esisterebbe.
Rivolgendoci all’uso di una metafora, il disturbo di panico potrebbe essere paragonato a quei mostri di gomma gonfiabili con il compressore che, se non fossero stati riempiti di aria attraverso questo strumento, non avrebbero avuto alcuna forma.
Allo stesso modo, l’aria che serve all’attacco di panico per assumere la sua conformazione è la paura del paziente: maggiore è il grado di questa emozione, maggiore sarà la consistenza e la credibilità che la crisi riuscirà ad avere.
Come quei pupazzi di gomma che, se gonfiati accuratamente, assumono sembianze verosimili, così pure l’attacco di panico “gonfiato” di grande paura.
La mossa principale da capire (e da intercettare) è che lui prende forma dalla paura prendendosi beffa del paziente: se si iniziasse a non temerlo, risulterebbe nullo e perderebbe la sua forza fino a scomparire, come un pupazzo di gomma sgonfio avvolto in una scatola.
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