COS’È LA PSICOTERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE DEGLI ATTACCHI DI PANICO
Non è semplice spiegare in che cosa consiste la psicoterapia cognitivo-comportamentale: è un modello teorico di terapia tra i più efficaci nel trattamento dei disturbi d’ansia che, assieme a quelli dell’umore, rappresentano i suoi cavalli di battaglia nel percorso di cura.
Tra gli strumenti e le tecniche teoriche predisposte durante gli incontri, lo specialista presenterà al paziente il cosiddetto “Modello ABC”: per comprenderlo occorre immaginare uno schema a tre colonne, in cui scrivere una lettera su ognuna di essa (A nella prima, B nella seconda, C nella terza); ogni lettera si collega a quella successiva per mezzo di una freccia, rappresentandole graficamente (A à B à C); sotto A si scrive “Che cosa è successo?”, sotto B “Cosa ho pensato?” e sotto C “Come mi sono sentito?”.
Secondo questo modello abbiamo un fatto (A), un pensiero (B) e un’emozione (C): nella descrizione e nell’analisi di una situazione, noi rappresentiamo l’accaduto nella prima colonna (esempio: “Sento un rumore alla finestra”), il pensiero sull’accaduto nella seconda colonna (esempio: “Sono i ladri”) e l’emozione che ne scaturisce nella terza colonna (esempio: paura).
O confermando lo stesso esempio come accaduto della colonna A, possiamo pensare che siano gli amici che, come sono soliti fare, bussano alla finestra anziché utilizzare il campanello (colonna B), ne deriva un’emozione positiva come la sorpresa (colonna C).
Nella seconda colonna si può inserire l’idea che si tratti dei bambini che di sera giocano per strada e il loro pallone abbia sbattutto sulla finestra di casa, pertanto l’emozione che ne consegue non è piacevole, anzi trasuda rabbia (nella terza colonna).
Ciò che si può agevolmente notare dai tre modelli di esempi è l’invariabilità di A, ovvero del fatto successo, al contrario del pensiero che di volta in volta risulta mutato dinanzi allo stesso accaduto; parallelamente a questo cambiamento si verifica anche quello dell’emozione avvertita.
A questo punto è lecito chiedersi: ma se cambia il pensiero, cambia anche l’emozione?
La risposta è assolutamente affermativa perché l’aspetto dominante non è il fatto, bensì il pensiero: è infatti il meccanismo cognitivo a produrre l’emozione.
Le emozioni di base, oltre a paura, sorpresa e rabbia, comprendono tristezza e gioia: il pensiero determina lo stato d’animo.
Attraverso l’uso di questo modello possiamo essere in grado di individuare gli errori nel nostro modo di pensare che fanno sì che privilegiamo determinati modi di ragionare ad altri che, commettendo la disfunzione a livello della colonna B, aprono la strada maestra a emozioni negative e spiacevoli.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale consente di apprendere tutte le tecniche di riconoscimento dell’errore o degli errori cognitivi (“cognitivi” = “di pensiero”) per procedere al loro cambiamento e alla sostituzione con meccanismi di pensiero funzionali, veri e utili.
Questa terapia, in definitiva, permette di completare una ristrutturazione cognitiva insegnando a ragionare in maniera corretta.